Questo non è un errore di stampa. È una parola nuova che usiamo molto noi gasisti. Deriva dalla bella somma “consumatori+attori” e vuole raccontare cosa diventa chi fa acquisti solidali. È un protagonista della scena. Al punto che la può e vuole costruire sul palcoscenico della vita quotidiana, dove il consumaTTore e la consumaTTrice possono contribuire a realizzare l’offerta di quei beni e servizi che cercano sul mercato.

A loro non basta più sapere se quanto pagano (prezzo) è adeguato a quanto ricevono (qualità).

Vogliono più informazioni sulla produzione e, ad esempio, chi non rispetta i diritti fondamentali della persona che lavora oppure ha inquinato l’ambiente in modo inaccettabile, sarà escluso. Il consumaTTore e la consumaTTrice sanno anche NON comperare!

Acquistare è sempre un atto morale, oltre che economico.

Ma è anche un atto “politico”, perché con i nostri soldi noi votiamo, ogni giorno!